Monetizzare la nostalgia: gli Anni ’90 gridano vendetta

Prima ancora che in Italia Paola e Chiara, per citare la pagina cult di Instagram Sapore di male, riaprissero il varco di luce, oltremanica ci avevano pensato già le Spice Girls. Era il 2019, quattro anni fa, quando Geri Halliwell, Melanie Brown, Emma Bunton e Melanie Chisholm, senza Victoria Beckham, che scelse di non partecipare al progetto, tornarono in tour nel Regno Unito per celebrare l’eredità che la girl band più grande di tutti i tempi aveva lasciato al pop internazionale. Il revival fu un successo. Le tredici date permisero al quartetto di incassare la bellezza di 78,2 milioni di dollari al botteghino, per un totale di circa 700 mila biglietti staccati all’ingresso delle arene: la rivincita di quel pop tanto bistrattato negli anni d’oro di “Wannabe” ma che aveva fatto proseliti (e manco pochi). Che operazioni del genere fossero garanzia di successo, d’altronde, oltremanica lo avevano capito già una decina d’anni prima del ritorno delle Spice Girls, quando Robbie Williams e Jason Orange accettarono di ricongiungersi ai Take That per un album, “Progress”, e il relativo tour da 185,2 milioni di dollari al box office. Sarà che in fondo non se ne sono mai andati, ma gli Anni ‘90 tornano ora a bussare prepotentemente alle porte del music biz. E gridano vendetta.
In Italia Paola e Chiara non sono le sole a cercare di monetizzare la nostalgia. La reunion del duo, riabilitato, se così si può dire, da Elodie con la sua “Tribale” (un omaggio esplicito, basti guardare anche il videoclip, alle hit delle sorelle Iezzi), la scorsa estate è stata un evento nell’evento: a riportare Paola e Chiara finalmente sul palco ci hanno pensato Max Pezzali e Mauro Repetto, scongelando a San Siro davanti a oltre 120 mila fan il marchio degli 883. La chiusura di un cerchio: era il 1995 quando il duo di “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” scelse le sorelle Iezzi come coriste del tour de “La donna il sogno e il grande incubo”, spalancando alle due ragazze le porte del grande successo. E se il siparietto di Ambra su “T’appartengo” a “X Factor” è stato uno dei momenti più iconici delle ultime dieci edizioni del talent di Sky, di cui si è parlato per giorni e giorni (e la hit è tornata pure in tendenza), c’è da scommettere che i passaggi del duo di “Vamos a bailar” e “Festival” sul palco, in attesa dei concerti del 27 aprile all’Atlantico di Roma e del 13 maggio al Fabrique di Milano (prime anticipazioni del tour “Per sempre”), faranno divertire non poco: “Tutti, sia il pubblico da casa che il pubblico dell’Ariston, si alzeranno per ballare”, ha assicurato Amadeus. Che ha deciso di giocarsi anche un’altra carta revival, per Sanremo 2023: gli Articolo 31. Se è vero che, come nel caso di Paola e Chiara, J-Ax e Dj Jad sono tornati a condividere il palco già prima della kermesse (nel tour di Ax del 2018), è vero anche che il duo di “Ohi Maria” non era mai stato in gara al Festival: “Zero operazione nostalgia”, hanno promesso però J-Ax e Dj Jad nel freestyle pubblicato sui social quando Amadeus ha ufficializzato la loro presenza nel cast, facendo sapere anche di essere al lavoro a un nuovo album. Tre dei quattro concerti annunciati al Forum di Assago – quelli del 18, 19 e 25 maggio – sono già sold out.
Nel Regno Unito pianificano un reunion tour anche gli S Club 7, quattro hit al primo posto della classifica britannica tra il 1999 e il 2001, da “Bring it all back” a “Have you ever”, passando per “Never had a dream come true” e “Don’t stop movin’”. L’idea di rimettere insieme gli S Club 7, come riferiscono i tabloid d’oltremanica, sarebbe stata di Simon Fuller, il produttore e impresario che dopo aver lanciato le Spice Girls permise al gruppo composto da Bradley McIntosh, Hannah Spearritt, Jo O’Meara (che si sta riprendendo da un infortunio invalidante, che l’ha costretta a mesi di fisioterapia), Jon Lee, Paul Cattermole, Rachel Stevens e Tina Barrett di scalare le classifiche internazionali: i fan aspettano l’annuncio per mettere mano al portafoglio. Lo hanno già fatto quelli delle Sugababes, che sono tornate ad esibirsi dal vivo insieme lo scorso autunno nel Regno Unito e ora hanno altri tre show in programma in Australia, tra Sydney, Melbourne e Brisbane. Il trio composto da Keisha Buchanan, Mytua Buena e Siobhán Donaghy, oltre 12 milioni di copie vendute a livello mondiale tra il 2000 e il 2007, a quindici anni dall’ultimo progetto ha scongelato il marchio Sugababes spedendo nei negozi anche un nuovo disco, “The lost tapes”.
E se le B*Witched, il quartetto composto da Lindsay Aramou, Sinéad O’Carroll e le sorelle gemelle Keavy e Edele Lynch, oltre 3 milioni di copie vendute alla fine degli Anni ’90 con hit come “C’est la vie”, “To you I belong” e “Rollercoaster” e un tour con Britney Spears, scaldano i motori con un podcast – “Starting over with B*Witched” – in attesa di un nuovo album a nove anni dall’ultimo “Champagne or guinness” e di un tour, le stesse Spice Girls lavorano segretamente – si fa per dire – a una nuova serie di concerti insieme. È stata Emma Bunton a far sapere ai tabloid britannici che la girl band è al lavoro su nuovi progetti, che saranno annunciati al momento giusto. Chissà che stavolta non riescano a tirare dentro anche Victoria.